Mappare serrature valigie BMW vario sulla chiave della moto

Quando decisi di prendere questa GS, trascurai il fatto che non aveva le valigie laterali, aveva solo la predisposizione che mi bastava. Errore grandu fù... in breve tempo mi sono reso conto che anche se si usano molto raramente, quella singola volta che si usano, fanno veramente la differenza. Mi sono messo alla ricerca di qualche soluzione a costi decenti, un colpo di fortuna ed ecco che trovo una coppia originale BMW vario che però ha le serrature senza chiave se non quella in plastica che viene fornita alla vendita, piccolo problema da risolvere.

        

Grazie al supporto di chi prima di me si è ritrovato lo stesso mio problema, ho scoperto che si possono facilmente rimappare queste serrature sulla chiave di accensioone della moto. Più facile da farsi che da spiegare. Si deve estrarre il blocchetto della chiave dalla valigia, dalle foto qui sopra a sinistra e al centro si vede che per arrivare al blocchetto smontando tutto il meccanismo di chiusura. Forzando leggermente poi si riesce a togliere il fermo giallo che permette di arrivare a sbloccare la linguetta che tiene fermo il blocchetto nella sua posizione.

        

Nella foto qui sopra a sinistra, si vede la parte posteriore del blocco smontato e la punta del giravite con cui cerco di abbassare la linguetta di ferro per permettere al blocchetto di scorrere via verso l'alto. Una volta fatta scavalcare la sede a questa liguetta, si ha in mano il blocchetto. Nella foto qui sopra a destra si vede che la chiave della mia moto non corrisponde all'attuale mappatura della serratura perchè rimangono 4 linguette su 6. Adesso comincia il lavoro di pazienza per cercare di risistemare le linguette per fare in modo che corrispondano alla chiave della moto.

        

Le linguette si estraggono tutte facilmente dal blocchetto, ATTENZIONE alle mollette piccolissime che potrebbe venir fuori e perdersi prima di poterlo pensare. Si devono fare prove su prove su tutte le combinazioni possibili fino a che inserendo la chiave della moto, tutte le linguette si chiudono ad eccezione della settima, quella serve per tenere fermo il blkocchetto nella sua sede nelle valigie. Nella foto al centro si vede a differenza della foto più su s sinistra, la chiave della moto adesso abbassa 5 linguette su 6, rimane da mapparne solo una sulle 4 che non andavano bene originariamente. Può capitare che la combinazione su tutte e 6 le linguette non esista, in quel caso si può decidere anche di tenere la serratura solo con le 5 funzionanti, la serratura funzionerà comunque, forse meno sicura coin una in meno ma... è tutto un plasticone la valigie, non sarà di certo una microscopica linguetta in meno a farla più sicura e sigillata. Per inserire di nuovo il blocchetto nella sua sede (foto in alto a destra), è necessario con un giravite abbassare la settima linguetta per far passare il blocchetto, questa poi si andrà a posizionare di nuovo nella sua sede per tenere fermo il tutto.

    

Una volta rimontato tutto, con la chiave della moto si può finalomente aprire e chiudere senza problemi le valigie. Volendo, per i più pignoli, è possibile trovare in vendita dei blocchetti nuovi da maoppare, o compresi di una nuova chiave.

Filtro aria in spugna su Gs 800

Sul tènèrè il cambio del filtro dell'aria da quello in carta ad uno artigianale in spugna, ha portato degli innegabili vantaggi in termini di consumi e di prestazioni. La cosa ha trovato conferma anche da altri amici che hanno sperimentato la modifica rilevando lo stesso un piccolo calo nei consumi, e un motore un pizzico più sveglio a corto. Da precisare che li c'era anche tutto lo scarico modificato, quello in titanio akrapovic che avrà avuto certamente il suo peso nella respirazione del motore. E cosi la curiosità di vedere come il GS reagisce alla stessa modifica è stata irresistibile.

        

A questo link il lavoro fatto sul Tènèrè, che indubbiamente è stato estremamente facile da ingegnare e realizzare, qui sul GS qualche difficoltà in più da risovere c'è. Prima di tutto non c'è un contenitore da sfruttare per inserire la spugna, l'unica parte che si può riciclare è quella superiore, che fa chiusura ermetica sul tappo della moto e i condotti di aspirazione dell'aria. Per molto tempo sono rimasto fermo a questa prima fase non sapendo come realizzare il contenitore sotto, poi però, un giorno ho deciso di aggiungere un nuovo gingillo teconologico con cui perdere tempo libero, una stampante 3D, e da li trovare la soluzione è stato un attimo.

        

Ho realizzato alcune prove virtuali a schermo, realizzato il primo stampo per verificare la fattibilità e la precisione del pezzo, rifinito l'innesto del bullone iferiore per annegarlo nella plastica e alla fine realizzato il pezzo finale dopo circa 4 ore di processo di stampa. Alcuni problemi di settaggio della stampante mi hanno costretto a rifinire un pò la gabbia, si tratta ancora del primo prototipo.

Puoi trovare la stampante 3D a questi link:

Geeetech A10 Pro

Geeetech A10M 2-in-1-out

        

        

Tutto il resto è stato molto facile da completare, posizionati i due bulloncini nella parte bassa in corrispondenza delle due viti sopra, la gabbia è pronta per essere riempita di gommapiuma. Ho messo lo stesso materiale che usai sul Tènèrè, un doppio strato sperando magari nella stessa riuscita enl miglioramento dell'erogazione del motore. Qui sotto una serie di foto su come per adesso ho sistemato i due strati, vorrei poi evitare due strati ma usare un unico blocco di spugna.

        

        

        

Posizionato al posto del filtro originale in carta sulla moto, cominciano i test in giro per strada a cercare di capire se qualcosa cambia. Ho il forte dubbio che non si riesca ad ottenere grand che considerando che in questo modo apro solamente l'aspirazione ma l'uscita allo scarico è sempre la stessa con la stessa velocità, monto lo scarico originale. Ma chissà... vado a macinare un duemila chilometri e poi scriverò cosa è successo.

        

 

Aggiornamento 2/5/2019:

Dopo ave macinato circa 1500 chilometri di strada, devo dire che non ho notato cambiamenti particolari, anzi, qualche volta ho avuto il dubbio di un peggioramento. I consumi sono sempre gli stessi, con un range che va dai 25km litro fino ai 19 maltrattando la moto di continuo. Unica variazione palese che ho riscontrato, è che dopo circa 300 chilometri fatti con questo filtro, la moto a cominciato a manifestare una certa propensione a scoppiettare allo scarico, che essendo originlae in realtà non è che viene fuori la fucilata che magari capitava con il Tènèrè, ma un educato sbuffo bello potente e corposo. Considerando che con il filtro in carta forse poteva capitare di sentire uno scoppiettio ogni 6 mesi, adesso con questo in spugna ad ogni pieno è facile che si presenti qualche volta. Segno che qualcosa di diverso c'è ma che poi nel concreto non si percepisce qualcosa di diverso.

Ho pensato allora di fare una variazione al filtro, diminuirgli lo spessore. Mi sono messo al computer e rielaborato l'oggetto in 3D dimezzando la profondità della gabbia che contiene la spugna. Nuova stampa del pezzo sulla stampante 3D, e in un paio d'ore il pezzo è pronto da provare. Qui sotto le foto a confronto, e adesso si parte per altri 1000/2000 chilometri di test... poi vi saprò dire che succede, se ne vale la pena.

        

    

Commenti  

# Alex 2019-07-10 15:47
Com'è andata con il filtro di spugna ribassato?
 
# paolo.f 2019-07-10 15:53
Ciao... a breve metto gli ultimi aggiornamenti a questo test, posso dirti che la tendenza a scoppiettare è sparita, i consumi è praticamente impossibile capire se c'è una variazione considerando il range del GS che va dai 18 ai 25 km litro, non si riesce a capire se migliora o meno.
Per le prestazioni resta una piacevole sensazione di più prontezza ai bassi, con un quasi fastidioso on/off al gas.

Modifica olio forche F 800 GS

Dopo ave percorso circa 4000 chilometri con la modifica alla molla delle sospensioni davanti del GS, la curiosità e l'assuefazione al miglioramento ottenuto, mi ha spinto a sperimentare una variazione sulla quantità e densità dell'olio originale. Il precarico delle molle ha portato miglioramenti in quasi tutti gli aspetti del comportamento della sospensione, però permane un certo senso di cedevolezza nella prima parte di lavoro della compressione.

        

Avevo scritto nell'articolo dedicato al lavoro del precarico, che avevo la sensazione che la molla fosse progressiva, cioè nella prima parte cedevole come sempre ma poi, in maniera esponenziale, il suo miglior irrigidimento si faceva sentire all'aumentare della compressione. Dopo un bel pò di strada percorsa, mi si sono chiarite meglio le idee su come proseguire e se mettere di nuovo mano alla sospensione. La cosa più fastidiosa rimasta, era l'affondamento troppo repentino, sopratutto in caso di pinzata violenta sul freno. Con il precarico si ottiene una sospensione più concreta ma subisce le alte velocità di scorrimento delle forche. In giro su internet ho letto più di una volta di qualcuno che, senza precaricare le molle, aggiungendo solamente un pò d'olio, affermava che risolveva tutti i problemi della sospensione. Poco credibile secondo me. Per farla breve, dopo 4000 chilometri vissuti con il solo precarico, mi si è chiarita la strada da seguire. Per il mio punto di vista e modo di sentire la strada, dovevo rallentare la sospensione quando questa si trova sotto sollecitazioni repentine. Il dubbio che mi ha fatto attendere 4000 chilometri di strada era sul fatto che questa sospensione non ha regolazione per alte e basse velocità, quindi intervenire sull'olio significa intervenire non solo sulle alte velocità ma su tutto il suo lavoro. La coperta è sempre troppo corta. Alla fine mi sono deciso, e ho programmato di aggiungere 30cc di olio 15. Lavoro da 20 minuti al massimo.

    

Ne ho approfittato anche per verificare lo stato degli spessori inseriti sopra le molle, magari con il tempo avrebbero potuto modificarsi, schiacciarsi, alterarsi, dopo tutto si tratta di materiale idraulico adattato per uno scopo per cui non è stato pensato. La foto qui sopra a sinistra mostra lo stato di salute ottimo dopo 4000 chilometri di strada dello spessore. Con una siringa ho buttato giu i 30cc d'olio, ed è cominciata una nuova fase di studio su strada. Ho percorso al momento solo un centinaio di chilometri, ma le differenze si sentono.

Diciamo che la sensazione di molla progressiva resta, la prima parte di affondamento della sospensione è ancora cedevole, non mi aspettavo miracoli ma le differenze si sentono quando il gioco si fa duro. Sembra che più o meno fino a metà corsa, o forse nel primo terzo di corsa, la situazione non cambia gran che, oltre questa soglia però, se la sospensione subisce una compressione violenta, fa più muro, rallenta la sua corsa e sul manubrio trasmette scossoni più massicci. Descriverei con poche parole che adesso la sospensione mostra i muscoli quando la si maltratta. Le primissime sensazioni positive sembrano proprio nella direzione che cercavo. Paragonando alla condizione originale della sospensione, a quel tempo registravo tramite il misurino sullo stelo, che gia nel solo tratto casa lavoro (tutto asfalto), facilmente vedevo i fondo corsa senza rendermene conto nella guida. Adesso, con precarico e olio, portarla a fondo corsa è veramente dura. Ho fatto troppa poca strada per avere le idee chiare, sento che adesso la modo in ingresso curva in staccata entra prima in assetto, davanti si stabilizza prima. La moto sembra essere scossa di più dalle asperità di una certa consistenza ma non per questo la ruota stacca da terra perchè troppo rallentata, lo conferma l'abs che non interviene invasivamente, anzi sta li buono come sempre... potrei sbagliare ma sembra ritardare il suo intervento ancora di un pelo rispetto a prima, tutto di guadagnato.

Non mancherò di aggiornare questo articolo dopo aver macinato almeno un migliaio di chilometri, per adesso la paura di peggiorare la situazione devo dire che è stata completamente tolta dalle buone sensazione che devo ancora capire bene.

Aggiornamento 26/02/2019:

Le prime sensazioni avute si confermano tutte, la direzione è quella giusta. Confermo che l'abs ha variato di nuovo il suo intervento, l'invadenza è quasi del tutto sparita, segno che la direzione è giusta, la ruota rimane più aderente al terreno. Prima quando l'abs partiva si sentiva una consistente e rumorosa mitragliatrice battere sotto il piede e sotto la mano, adesso il suo intervento è più ovattato, meno rumoroso, non ho idea del perchè sia meno rumoroso. Ho potuto intervenire anche sull'idraulica del mono indurendo di 3/4 di giro il registro per allineare e mantenere più possibile la neutralità della moto. Credo che questo sia il limite massimo ottenibile dalle sospensioni completamente originali, se dovessi intervenire di nuovo sulla forca, non riuscirei più a configurare il mono per seguire la variazione ottenuta, potrei migliorare le forche ma metterei in crisi il mono. In questo momento mi ritengo soddisfatto e centrato l'obbiettivo che avevo in mente, oltre questo punto dovrei cambiare mono e interno delle forche, ma si tratta di almeno 1000/1200 euro di spesa.

Aggiornamento 25/07/2019:

Dopo aver macinato altri chilometri, le conclusioni sono un pò diverse da quello che pensavo. Resta il fatto che il mix di olio originale con quello aggiunto, un minimo ha frenato la forca, però quello che pensavo di aver messo sotto controllo, cioè i fondo corsa e l'abs, in realtà si è rilevato molto diverso da quello che credevo. Diciamo che l'abs è anche molto sensibile alla pressione delle gomme, girare a 2,5 bar o più quando sale la pressione allo scaldarsi delle gomme, l'abs torna ad essere invadente. Dai 2,3 bar in giu, l'abs si zittisce ed è più coerente. Dalle foto qui sotto si vede poi che la forca di fatto, non raggiunge più il suo naturale fondo corsa, si è creato un vero e proprio muro idraulico che ha accorciato l'escursione di 3 centimentri.

    

Dopo l'ultima uscita in off verso il turano, ne ho la certezza. Ho preso un fondocorsa mostruoso con tanto di manubrio in faccia, ma la forca non è andata a pacco, quei 3 centimetri non li percorre più. Il problema è che in questa situazione, i paraolio potrebbero soffrirne se il livello dell'olio sale troppo e sono loro a dover sopportare tutta la pressione... per fortuna i soli 30cc non vanno a creare questo problema. Leggevo da qualche parte che qualcuno aveva trovato la soluzione a tutti i problemi addirittura con 40cc... mah... Quei cenimetri persi in affondo, in realtà posso essere visti per come piace, cioè, su strada di fatto la moto affonda meno, rimane più livellata, non tanto ma si sente. Un pò anche per l'off vale lo stesso discorso, sta più sostenuta davanti, però sono sempre 3 centimentri persi, la cosa mi suona male.

        

Mi sono un pò ingegnato per rimettere mano alle forche, con una siringa e un tubicino per raggiungere l'olio in fondo e tirarne via 20cc. Ne ho messi all'origine 30cc che si sono mischiati al totale, e adesso ne ho tolti 20cc lasciando dentro ancora 10 cc in più rispatto all'originalità della moto. Voglio vedere quanti centimetri recupero di quei 3 persi in affonto. Domani si esce su asfalto a fare qualche prova, scriverò ancora qui i risultaati più avanti.

Commenti  

# Alex 2019-07-10 15:49
Che olio va messo?
io non ho mai toccato l'olio della forche della moto, quale olio dovrei comprare per aggiungere i 30cc ?
 
# Paolo.f 2019-07-10 15:59
Che olio usare dipende da cosa cerchi... io ho usato quello che avevo disponibile che vedi in foto, giusto per capire cosa cambiava, non sono stato a cavillare troppo, volevo capire. Anche qui a breve scrivo qualche altra considerazione sulla resa dell'aggiunta di olio, dopo aver maltrattato la moto in off e in qualche salto ho il dubbio che forse 30cc sono troppi... tra qualche giorno dovrei riuscire a fare qualche ulteriore prova e sistemazione.
 
0# Giordano 2019-08-18 13:50
Stesse considerazioni sulla forcella del GS 800,ho cambiato anche io olio con del Bel Ray sae 15 ed ora la trovo frenata il giusto in affondamento e ritorno,altra modifica è stata applicare su entrambi i tappi forcella una valvola schrader per caricare aria o azoto,circa 0,5-0,7 bar e farla diventare un'altra cosa.
E' stato sufficente forare e filettare i tappi ed applicare le valvole
 
+1# paolo.f 2019-08-18 15:12
aaa.... e adesso mi devi raccontare meglio sta cosa della valvole sui tappi, la sapevo ma non ho mai capito bene poi l'effetto vero quele è, e sopratutto dove quella pressione va a lavorare... se va a sollecitare i parapolvere e paraolio...
 
+1# Giordano 2019-08-19 06:18
E' molto semplice,si tratta della stessa identica valvola che molte moto degli anni 80 e 90 montavano di primo equipaggiamento,Africa Twins,Transalp,Klr,Xt e forse anche altre.
Danni ai paraoli assolutamente no,la bassa pressione non può creare problemi in tal senso,sono ormai due anni che ho fatto la modifica e nessuna perdita.
La cosa particolarmente interessante è che puoi variando leggermente pressione adattare la forcella agli usi e al carico o peso in un attimo,migliora il precarico,la forcella sta più sostenuta e non affonda come prima ,diciamo che l'aria contribuisce in parte a coadiuvare la molla.
Se vuoi provare ti consiglio di forare i tappi non al centro dell'esagono,ma lateralmente,in quanto il centro del tappo internamente è occupato dall'interno forcella.
Cone ho già scritto fondamentale sostituire l'olio con un sae 10 o meglio 15,allego un paio di foto per capire quali sono le valvole e come le ho applicate io.
Ciao,e se fai la modifica fammi saper i risultati.

Il 18 agosto 2019 alle 17.15 Gemini31 ha scritto:

#​paolo.f — 2019-08-18 15:12
aaa.... e adesso mi devi raccontare meglio sta cosa della valvole sui tappi, la sapevo ma non ho mai capito bene poi l'effetto vero quele è, e sopratutto dove quella pressione va a lavorare... se va a sollecitare i parapolvere e paraolio...
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# paolo.f 2019-08-19 06:54
Sta cosa mi stuzzica non poco.... le foto purtroppo non si vedono, giramele alla mia mail che me la voglio studiare bene, prima di spendere 1000 euro di forca non mi costa niente sperimentare per cosi poco.
 
+1# giordano 2019-11-23 20:28
Fatta la modifica ai tappi forcella,se si,come la trovi...?
Saluti
 
0# paolo.f 2019-11-23 23:27
Ciao.... eee.... ci stavo pensando alla modifica da provare... poi c'è stato un piccolo imprevisto... ho sfasciato tutto, vedi a questo link:
gemini31.it/.../...
Forse per metà dicembre torna a casa.
 
+1# giordano 2019-11-24 13:03
Ho letto,sfortuna nera...!:sad:
 
0# giordano 2020-03-28 11:32
Fatta questa modifica con le valvole alla forcella...?
 
0# paolo.f 2020-03-28 13:36
Ciao,:-)
Ho ripreso la moto e ci stavo ripensando, ho avuto occasione di chiedere poi all'amico preparatore di sospensioni, lui diceva che lascia il tempo che trova la modifica... ma non l'ho in realtà scartata come ipotesi. Ho rifatto per itero tutta la forca, e adesso, nonostante ci sia uno spessore di precarico arrivato a 18mm, il comportamento è completamente diverso, più cedevole di quando avevo solo 16mm di precarico. Evidente che l'olio faceva la sua sostanziosa parte, il mischione tra lo sconosciuto originale e i 30/10cc aggiunti poi.

Adesso sono impegnato in un progetto diverso, tutta elettronica che a breve troverai qui sul sito, qualcosa di molto interessante che poi penso di sfruttare anche per le sospensioni con un rilevatore di accelerazioni...:-)molto complesso, non voglio anticipare troppo.

Cavo bypass per regolatore pompa benzina F 800 GS

Prevenire è meglio che curare, su questa F 800 in giro su internet se ne leggono di tutti i colori sulle sue varie problematiche croniche. Tra queste c'è una casistica elevata di rotture del regolatore della pompa elettrica della benzina. Questo aggeggio regola la velocità di funzionamento della pompa per seguire le necessità del motore. Capita che questo regolatore smetta di funzionare, con conseguente fermo moto immediato. La soluzione temporanea per poter almeno tornare a casa, è quella di aggirare il regolatore passando direttamente i 12v alla pompa, che riprenderà a funzionare. Unico inconveniente è che la pompa, una volta alimentata con questo cavo, girerà al massimo della potenza anche se il motore gira al minimo... compromesso accettabile per il tempo necessario per tornare a casa almeno.

        

Nelle foto qui sopra, si vede il connettore blu che è specifico per questo tipo di cavo. Quel connettore può essere un pò problematico da trovare, non lo vendono singolo come parte di ricambio. Qualcuno però in giro per internet, è riuscito a trovare il modo di averlo. Si tratta di un connettore che bmw usa per più applicazioni, sia su altre moto che per i vetri elettrici di qualche vecchio modello di auto. Su ebay spesso si riesce a trovare come ricambio per il sensore dello stop della F 650 GS del 2002, a questo link e a questo altro link (se funzionano ancora), ci sono due rivenditori che spesso hanno questa parte in vendita. Il cavo arriva con tutto lo switch collegato per lo stop, questo andrà rimosso perchè per costruire il cavo di bypass, servirà solo il connettore blu. Sarà un pò ostico da aprire questo connettore per poter arrivare ai due poli metallici interni (foto in alto al centro). I cavi che questo connettore ha collegati, sono proporzionati per essere usati come sensore per lo stop, sono di diametro minimo, credo si possano anche usare direttamente per alimentare la pompa benzina, ma il dubbio che magari debbano stare li a sopportare 12V continui per qualche ora senza sosta, bo, forse il cavo potrebbe scaldare? ho pensato di mettere su un cavo un pò più sicuro, ma come dicevo prima, probabilmente non è poi cosi necessario.

        

Nella foto qui sopra a sinistra, il connettore blu con i nuovi cavo montati con un buon termo restringente. Nella foto qui sopra al centro invece si possono vedere i due estremi del cavo che ho realizzato. Sulla mia moto, ho predisposto un cavo diretto alla batteria che termina con il classico connettore (non ricordo come si chiama), usato spesso per i compressori aria per gonfiare le ruote. Ho pensato di sfruttarlo anche per questo cavo bypass. Nella foto in alto a destra, si vede il cavo collegato alla predisposizione pronto per essere usato.

    

Qui sopra il tester misura che il cavo funziona, passano i 12V, e nella foto a destra il cavo che arriva nella posizione dove dovrà essere connesso in caso di necessità. Il cavo resta li volante il tempo necessario almeno a tornare a casa. Per collegare il connettore blu alla pompa della benzina, richiede che sia smontato prima il regolatore di tensione, e al suo posto connesso il cavo in questione. Appena posso magari faccio qualche foto anche a questa parte del lavoro... sperando non sia mai necessario usare questo cavo.

Commenti  

0# Giovanni 2021-09-28 10:34
È in vendita se si prezzo?
Segnala all'amministratore
 
# paolo.f 2022-01-14 11:12
No, non vendo dal sito.
Segnala all'amministratore

Far diventare la leva freno dietro regolabile su F800 GS

Dopo aver fatto un pò di chilometri in varie condizioni, mi sono accorto che la posizione della leva del freno dietro non era delle migliore nella guida in piedi. Le possibilità di regolare questa situazione è praticamente impossibile, come la maggior parte delle moto. Ci sono vari accessori da usare come spessore ma come al solito c'è da spendere e se li fanno pagare cari.

      

Ho tolto la protezione in plastica per cercare di capire se in qualche modo si poteva modificare qualcosa per cercare si alzare la leva. La foto qui sopra a destra, fa vedere la posizione originale della lava, che si va a posizionare di fianco al tubo scarico superiore, dove ho realizzato una protezione in alluminio, sperando servi a qualcosa nel caso la moto cada da quel lato.

      

Dalle foto qui sopra a sinistra e al centro, si vede il movimento della leva e sopratutto si vede come è stata pensata la battuta finale che da poi la posizione alla leva quando è rilasciata. L'unica soluzione possibile è di tagliare via quella specie di anello dietro la leva che gli da la battuta in rilascio. Però l'idea che l'operazione è praticamente irreversibile non mi andava giu, non amo le modifiche irreversibili se non in estremi casi. La mia mente diabolica si messa in moto per trovare la soluzione migliore.

      

L'idea che mi è venuta, è quella di avere la possibilità di una regolazione a più livelli che desse la possibilità anche di riportare la leva nella posizione originale. Ravanando nel box ho trovato una barra in ferro, con un cartoncino ho ricavato la forma per realizzare da quella barra, una battuta a scorrimento dove trovare poi la posizione ideale. Le foto qui sopra mostrano i primi passi del lavoro.

      

      

Le foto qui sopra mostrano chiaramente lo scopo e la realizzazione del registro che ho pensato, doveva andare a prendere il posto della battuta finale originale della leva. Da una prima verifica del movimento, la battuta adava rifinita per permettere un margine di scorrimento e regolazione maggiore. Le foto qui sotto credo chiaricano molto meglio delle parole a cosa mi riferisco.

      

Arrivato a questo punto della lavorazione, c'era da fare la cosa più dolorosa, tagliare via una parte originale della moto dalla leva. La foto qui sopra a destra evidenzia la zona che avrei dovuto tagliare per permettere alla leva di salire nella sua posizione di rilascio.

      

Armato di dremel ho fatto il taglio chirurgico. Le foto qui sopra illustrano bene il taglio fatto. In questo modo, togliendo la battuta originale con il nuovo registro montato al suo posto, la posizione della leva rimane ancora nella sua posizione originale, questo vuol dire preservare l'originalità della moto se mai volessi tornare indietro, o se mai vendessi la moto per il futuro proprietario. Vista la buona riuscita della cosa, ho pensato di realizzare anche una sorta di misurazione della posizione a cui far riferimento poi nella regolazione. La foto qui sopra a destra mostra le scanalature di riferimento che ho fatto, un pò come le tacche che in genere sono sul forcellone dietro per regolare la tensione della catena.

      

Ultima cosa da fare adesso, era la reale regolazione del punto di intervento dove la pinza inizia a stringere il disco. Senza questa regolazione, la leva si è alzata si di posizione ma il punto in cui la frenata inizia è sempre lo stesso, quindi di fatto non cambia ancora niente nella frenata. Si deve agire sul registro del perno che va ad infilarsi nella pompa idraulica del freno, va allungato, in questo modo si alza il punto di intervento reale della frenata. Occhio a questa regolazione che sembra banale ma non lo è, se si alza troppo il punto di intervento, se c'è troppo poco gioco tra la posizione di riposo e quella di inizio frenata, si rischia che in pochi chilometri di strada, al salire della temperatura dell'olio, la pinza del freno si serra da sola sul disco mantenendo quindi la ruota dietro frenata. 

  

Nelle foto qui sopra il risultato finale e la nuova posizione della leva, che va a posizionarsi quasi al disopra del tubo dello scarico, migliorando di conseguenza anche la protezione di questo che in caso di caduta, non si ritrova contro la pedana della leva in pieno ma in una posizione più sfuggente, che in accoppiata alla protezione in alluminio dovrebbe mettere al riparo il tubo da possibili danni da banali cadute.