Aspettavo questa prova da un pò di tempo. Avevo quasi perso le speranze quando Ducati mi contatta per farmi provare la Multistrada V4, un pelo prima della chiusura totale per il covid. Giornata non troppo favorevole, a tratti piove e l'asfalto non è dei migliori. Un paio di anni fa avevo provato il modello precedente del Multistrada, la versione enduro che arrivava a 158 cavalli se non ricordo male. Qui Ducati ha esagerato, è salita a 170 cercando di mantenere lo spirito del nome Multistrada. E' possibile attivare la mappatura enduro che libera tutta l'escursione delle sospensioni, limita i cavalli del motore, e ti infili con circa 24.000 euro di moto a fare off.... Ma ne siamo proprio sicuri? Fortunato chi può farlo. La questione non è tanto la moto, che di suo può fare molto, è il conto che potrebbe far molto male nelle varie sventure che capitano facendo enduro.
La cicciona invecchia, siamo ai 60.000km e tocca fare il tagliandone, che poi non è chissà cosa di diverso dal solito, è solo che coincidono più lavori di manutenzione ordinaria contenporaneamente, e serve passare un paio di giornate al box a lavorare. Catena corona e pignone, olio, filtri, e il malefico cambio candele. Diciamo che ad esclusione del cambio candele, tutto il resto in giornata si fa, il problema è arrivare alle candele... c'è da tirare giu mezza moto. In questo articolo tratto il solo lavoro alle candele.
Qualche giorno fa, rivoltando casa per questioni varie, mi sono trovato tra le mani foto storiche dei bei tempi andati, delle mie origini su due ruote... Di quando al paesello si potevano ancora lasciare le chiavi della macchina attaccate al quandro, parcheggiare e andarsene senza neanche chiudere a chiave: nessuno avrebbe toccato niente. Dalle foto sono finito a vecchi file video di 10 anni fa, fatti con telecamera a nastro con risoluzione di 576px, al tempo il massimo disponibile. Ricordo ancora il software che usavo per il montaggio video: Pinnacle Studio. Cosi, in poco tempo, avevo un pò di materiale tra le mani, materiale che racconta anche le origini del sito gemini31. Ho pensato di raccogliere qui qualcosa che racconta il ritorno all'enduro. "Ritorno" perché quando andavo a scuola, senza pensieri e tanto tempo a disposizione, al paesello si andava sempre 'pe fratte e montarozzi' ogni singolo giorno, era la normalità. Vivendo l'estate in un posto di campagna, spesso era una necessità stare e saper guidare su terra. Crescendo mi sono allontanato dalla terra e scooterizzato fin troppo.
Dopo quasi 11 anni di onorato servizio, la manopola sinistra da un giorno all'altro ha smesso di scaldare, proprio in pieno inverno, una bella scocciatura. Consapevole di come è fatta la resistenza che genera calore, le speranze di riuscire a riattivarla le vedevo molto basse. E' in materiale plastico che racchiude la resistenza vera e propria. La cosa rende irraggiungibile elettricamente il conduttore per farne dei test. C'è da dire che non sono tutte fatte in questo modo, credo che nei primi modelli ci sia un cavo a vista che avvolge la manopola, molto più pratico e funzionale in caso di riparazione.
Mi sono accorto di avere lo stop della moto sempre acceso, e chissà per quanto tempo ci sono andato in giro in questo modo. Dopo una rapida ricerca sulla moto, ho trovato l'interruttore del freno anteriore rotto, spezzato di netto. Chissà in quale occasione o caduta sarà capitato... mah... comunque... non è stato immediato capire da dove derivava il problema, ho scoperto infatti che il circuito lavora "diciamo" al contrario, cioè gli interruttori dei due freni, sono normalmente chiusi.
Molti anni fa, capitò di prendere un carrello usato a pochi euro, non avevo nemmeno il gancio traino alla macchina... ma l'occasione e con l'idea di progetti futuri, mi sono portato a casa il carrello, con l'aiuto di un amico attrezzato con gancio traino. Il carrello era rimasto semi abbandonato all'aperto e portava i segni del tempo e dell'abbandono, niente di irrecuperabile pensavo, poi però ho penato non poco per risolvere un problema ai mozzi delle ruote.
Prima o poi questa prova sapevo che sarebbe arrivata, credo forse la prima moto degna di nota che farebbe faticare una multistrada ducati a stargli dietro. Da precisare che a me il produttore di queste moto non piace gran che, alcuni modelli sono veri termosifoni su due ruote, questo però non mi impredisce di valutare, cambiare idea quando vengono fatte scelte coraggiose da ammirare. Quindi eccola qui, una moto elettrica fuori dai miei schemi di terra e fango, ma la novità e l'innovazione è talmente tanta che non si può fare a meno di essere curiosi di provarla, la LiveWire.
E alla fine anche questo è arrivato... l'errore dwa a cruscotto, criptico che non aiuta minimamente a capire quale sia il problema. Per fortuna che c'è il web, ci sono passati in tanti, si tratta delle batterie dell'antifurto che hanno raggiunto il limite di scarica impostato. L'errore dwa cosi come compare, magari il giorno dopo sparisce per qualche giorno, ci illude che sia tutto passato, ma appena c'è un nuovo calo di tensione, torna a farsi vedere. Ho notato che quando il messaggio dwa si fissa per un paio di giorni, la centralina comincia a mettere in atto alcune manovre preventive. Disattiva in maniera permanente le manopole riscaldate. Altre volte era capitato che decidesse di non farle funzionare, bastava spegnere e riaccedere la moto per convicerla che c'era abbastanza corrente per attivarle. Con l'errore dwa fisso, le ha spente, e non c'è stato più verso che le riattivasse. Solo al terzo giorno, quando improvvisamente il messaggio dwa è sparito di nuovo, ha deciso di ridare corrente alle manopole.
Anche per me, alla soglia dei 50.000km, le manopole manifestano una certa usura evidente, sopratutto quella sinistra della frizione. Mi sarei aspettato il contratrio, cioè che quella del gas subisse la maggior usura, probabilmente in fuoristrada invece, la mano sinistra è quella che lavora di più a far untenuta sul manubrio ben salda, il gas per ovvi motivi va tenuto più sotto controllo. Tempo fa avevo gia comprato le manopole nuove da montare, seguendo quello che gia altri per il web avevano fatto, il modello più adatto è quello che si vede qui sotto nella foto di destra.
E alla fine è successo... dopo circa 6 anni che giro con l'airbag, l'ho fatto partire ad cazzum... uso il motoairbag, che si attiva tramite cordicella attaccata alla moto che, superata una certa soglia di tiro della corda, fa partire il pallone. Momento del pollo epico, parto dal parcheggio, penso di girare strettissimo piegando giu la moto quasi da fermo, non faccio in tempo a pensare che devo mantenere una certa rapidità sul gas adatta a sostenere la moto in piega bassa che.... la stendo per tarra! io esco al volo dalla moto e indovina un pò? sento un sonoro schiaffo dietro sul casco e capisco la cazzata appena fatta. Un paio di fanculo tirati a caso e poi mi faccio una bella e sonora risata :-) che tonno.
Ed ecco che di nuovo il service si è ripresentato, e il pallino di convertire il valore del consumo medio da litri per 100 chilometri i chilometri litro, è tornato. Rassegnato alla spesa folle del nuovo OBDLink su amazon, mi decido a prenderlo e in un giorno arriva gia a casa. La connessione al telefono è molto semplice tramite il tasto deidcato, e il software dato a corredo scaricabile dal playstore di google, offre interessanti letture dei dati della centralina. Non riesce a leggere tutte le infomrazioni ma sicuramente merita un approfondimento nei prossimi giorni.
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