L’ SW-T 400 è arrivato a 30.000 km, la garanzia è scaduta e finalmente posso metterci le mani come voglio anche sul motore, quindi come da manuale a questo chilometraggio sostituzione olio, filtro olio e aria. Per il filtro dell’aria ho deciso di montare un KN lavabile, costa un po’ più dell’originale ma non è usa e getta, quindi gia dopo il terzo cambio del filtro dell’aria evitato, ci si è ripagati la spesa. Si comincia con lo svitare il tappo superiore, poi una volta individuato il tappo di scolo sotto al motore (foto sotto a destra), si procede svitando anche questo.
Su MotorTrip è stata aperta una discussione sull'incidente accaduto ad un endurista di soli 19 anni che purtroppo ha perso la vita in moto durante uno dei tanti giri in montagna che si fanno in generale tra enduristi. Fa rabbia leggere certe cose, soprattutto perchè può capitare a chiunque pratica questo sport. Ho letto vari articoli e opinioni a riguardo, e anche se penso che noi enduristi siamo più vittime che causa di questi comportamenti, di certo le colpe non sono solo da una parte. Purtroppo basta un solo endurista vandalo per creare nella mente della gente altri cento enduristi vandali da fermare a tutti i costi, scatenare ambientalisti e contadini contro l'intera categoria... non hanno tutti i torti, ma commettono lo stesso sbaglio del singolo endurista vandalo che oltrepassa il rispetto altrui...
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Come va il tricker? Ce l’ho da un po’ di tempo per la mia lei ma sul sito ancora non ho mai parlato di come va questa moto e del suo carattere. E' unica nel suo genere ed estremamente generosa… ma non per questo priva di difetti, che sono tanto più marcati quanto più la si confronta con moto più specialistiche. Se invece la si valuta nel suo mondo allora ci si può innamorare facilmente. La misure della moto decisamente contenute facilitano molto la vita alle persone sotto il metro e sessantacinque circa, permettendo di arrivare a toccare terra in maniera sicura in quasi tutte le situazioni. Non si può dire lo stesso delle stature oltre il metro e settanta, io arrivo ad un metro e ottanta preciso e con questa moto mi diverto ma decisamente sono sacrificato... soprattutto con la posizione delle gambe molto arretrata.
Il 19 sono stato al bike park a Campo Felice per testare un pò la bici e provare nuovi divertimenti. Per la rockrider 9.1 è stato un test veramente estremo, al limite delle sue capacità...anzi diciamo decisamente "oltre" le sue possibilità ma nonostante questo mi ha fatto divertire. All'inizio è stato difficle adattarsi al tipo di terreno nuovo e riuscire a percorrere in velocità i bob artificiali. Le pendenze di alcune discese sono decisamente impegnative le prime volte e non c'è verso di fermarsi con i freni perchè la pendenza in alcuni tratti ti trascina giu comunque, si deve assecondare il terreno e scendere giu... ci sono drop e salti degni di una moto, la rockrider non può proprio affrontarli, è oltre ogni sua capacità.
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Con il beta alp 4 mi è capitato di piegare e spezzare sia la leva frizione che quella del freno, non è un gran problema perché il più delle volte la leva è ancora utilizzabile ma ho visto che in alcune cadute il danno può essere più serio arrivando a danneggiare il fissaggio al manubrio o il fissaggio delle leva stessa sulla pompa idraulica. Per limitare la cosa ho cominciato a tenere sia la leva frizione che freno non fissate in maniera salda sul manubrio ma appena appena aderenti con i bulloni praticamente svitati.
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Con il beta alp 4 mi è capitato di piegare e spezzare sia la leva frizione che quella del freno, non è un gran problema perché il più delle volte la leva è ancora utilizzabile ma ho visto che in alcune cadute il danno può essere più serio arrivando a danneggiare il fissaggio al manubrio o il fissaggio delle leva stessa sulla pompa idraulica. Per limitare la cosa ho cominciato a tenere sia la leva frizione che freno non fissate in maniera salda sul manubrio ma appena appena aderenti con i bulloni praticamente svitati.
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Giro molto molto bello, non sono mancate le cadute... ne ho fatte due, il pararadiatore artigianale fatto e inventato da me ha letteralmente salvato un radiatore nella caduta da tonno fatta per distrazione (nel video qui sotto si vede la caduta) riportando solo una leggera piegatura verso il motore e rovinando un pò le plastiche. Stranamente la batteria mi ha abbandonato a metà giro, spero non siano problemi del generatore della motoretta che non ricarica a dovere... la batteria ha solo un anno e mezzo! mah...
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Dalle statistiche di google analytics, ho visto che spesso chi approda su gemini31 ci arriva dopo aver usato come chiave di ricerca "creare traccia su google earth" o qualcosa di simile. Ho pensato allora di inserire qualche informazione su come uso google earth per creare le mie tracce che poi uso su gps nei vari giri esplorativi che faccio sia in bici che in moto. Per prima cosa si avvia Google Earth e nell'elenco dei luoghi personali (sulla sinistra della schermata di google earth) ci si posiziona sulla cartella in cui si vuole creare la nuova traccia. Fatto questo, cliccando sul tasto indicato dalla freccia rossa (foto qui sotto) si aprirà una nuova finestra con una serie di opzioni disponibili. Queste opzioni sono le proprietà che la nuova traccia avrà.
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Purtroppo decathlon mi ha un po’ deluso questa volta, dopo ben un mese non si è ancora decisa a fornire il punto vendita alla romanina della chiave dedicata per smontare il movimento centrale della 9.1. Stufo di aspettare ho deciso di procedere con i miei mezzi e un po’ di inventiva. Per i più puritani e deboli di cuore potrà sembrare una violenza alle meccaniche della bici ma in realtà è tutto estremamente semplice e facilitato dal fatto che le parti da smontare non sono serrate a morte, facilmente si riesce a svitare tutto il necessario con poca forza. Ecco come ho fatto: prima di tutto si svitano le due viti che fermano il pedale sinistro (foto sinistra qui sotto), pensavo che bastasse per sfilare il pedale ma invece c’è da svitare un secondo fermo in plastica a vite, quello indicato dalla freccia nella foto a destra qui sotto.
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Tra tutte le BMW GS enduro che ho provato, mancava solo la versione più piccola: la 650G. Monta un motore di cilindrata reale di 650cc, diversamente dalla 650 F che in realtà ha un 800 depotenziato pur essendo dichiarata come 650. L'ho sempre definita "la BMW dei poveri" ma dopo averla provata e aver valutato alcuni aspetti nell'insieme, l'ho molto rivalutata… e devo dire che ha il suo perché.
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Tra tutte le BMW GS enduro che ho provato, mancava solo la versione più piccola: la 650G. Monta un motore di cilindrata reale di 650cc, diversamente dalla 650 F che in realtà ha un 800 depotenziato pur essendo dichiarata come 650. L'ho sempre definita "la BMW dei poveri" ma dopo averla provata e aver valutato alcuni aspetti nell'insieme, l'ho molto rivalutata… e devo dire che ha il suo perché.
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