KTM 1050 in prova (2015)

Dopo tanto tempo, torno a provare una delle moto che più mi interessano e incuriosiscono. Tempo fa avevo avuto la possibilità di provare il 1190 ma tra impegni vari, e non proprio convinto a voler provare 150 cavalli come avrei voluto, non feci la prova. Il motivo principale per cui rinunciai, è che da buon maniaco dell'elettronica, e assolutamente fidandomi dell'elettronica stessa, sarei salito sul 1190 con l'intenzione di arrivare a toccare con mano tutta l'elettronica quando entra in gioco. La cosa avrebbe significato spingere forte, veramente forte per tirare in ballo controllo trazione nelle sue varie impostazioni e abs..... con 150 cavalli sconosciuti da frustare, il mio lato saggio ha prevalso, e mi ha fatto rinunciare allontanandomi da qualsiasi tentazione. Comunque, un 1050 con 95 cavalli mi sono sembrati meno pericolosi, e vista la piccola premessa qui sopra, la scelta di una prova moderata senza eccessi, era nelle mie intenzioni, poi però l'eccezione c'è stata.

   

Diciamo che la cilindrata e i 95 cavalli, a mio modo di vedere, sembravano veramente una scelta azzeccata per chi non vuole, o non può arrivare alle grosse cilindrate, nella categoria dove ci si confronta anche con le GS BMW. La speranza e la possibilità di comprenderla tra le mie prossime possibili scelte future, mi hanno portato a provarla, anche se dalla carta i dubbi sul reale carattere di questa moto, che si vanta della scritta "adventure", non erano pochi. Gia i cerchi in lega dicono che gli piace l'asfalto, poi la scelta del 19 pollici davanti non fa altro che sottolineare questa cosa. La caratteristica non vuol dire che sia una cosa negativa, o che per questo la moto non vada bene, è semplicemente che per le mie preferenze enduristiche, non la rendono propriamente adatta a farne una sostituta di un Tènèrè che ha l'anima totalmente da enduristica. Sopporto bene le scomodità di una moto sporca e realmente enduristica, al posto di comodità turistiche da asfalto. 

   

Una volta avviato il motore, il sound è bello corposo come per le sorelle maggiori, stesso timbro. Qualche minuto per scaldare il motore e prendere confidenza con tutti i menu e le configurazioni possibili. Salgo su.... e gia qualcosa non va.... siamo due estranei, osservando bene vedo che il manubrio è posizionato in modo pessimo, non posso però sistemarlo, dovrei proprio allentare i bulloni e spostarlo.... non si può fare. Poi capisco cosa è quel qualcosa che non va, la posizione di guida ricorda molto quella di una moto da strada. E' assolutamente una mia visione la cosa, non condivisibile, e magari a qualcuno questa cosa piace e va bene cosi. 

   

Parto per la prova, come sempre la frizione ktm è perfetta da subito, apprezzo immediatamente lo sterzo leggero e neutro, detesto la leggera sensazione di essere troppo proteso in avanti verso il manubrio e il serbatoio. Noto che non è solo una leggera sensazione, la cosa è un pò confermata dal fatto che poco dopo mi schiaccio una palla nella parte finale della sella, dove comincia il serbatoio, cosa poco piacevole. Bello il motore e il suo sound, prontissimo sotto il gas e assolutamente privo di vibrazioni degne di nota, sarà perchè provengo da un monocilindrico da 660cc che a vibrazioni ne ha da dare, ma qui è un vero lusso, sembra un motore elettrico. Freni assolutamente pronti, abs... bello ma la sua presenza cambia non di poco lo stile di guida. Ho vissuto tre anni con un abs su due ruote, bellissimo, tra le migliori cose da avere su due ruote, la sua presenza però si fa sentire sopratutto per chi è un pò smaliziato sulla guida. La moto resta dritta su un binario senza dar spazio alla fantasia o alla cretività. Ho pestato sul freno dietro ma lei non sente ragioni, resta dritta in linea, con il Tènèrè le spazzolate sono una goduria immonda. Per fortuna l'abs può essere spento, e allora si che si torna padroni del mezzo.... fin che ci si riesce. Mi ci sono divertito un pò, ma il feeling non l'ho mai sentito fino in fondo con la moto, quindi non ho esagerato. E' presente anche qui la regolazione dell'altezza del cupolino manualmente senza bisogno di attrezzi, e un comodo ripostiglio sul cruscotto, certo con i guanti invernali è difficile definirlo comodo, comunque meglio con che senza.

   

    

Dopo aver gironzolato un pò per prendere confidenza, in maniera diciamo da codice della strada, ho potuto apprezzare sicuramente la neutralità dello sterzo, leggero e privo di iniziative quando si entra in curva o nel traffico. Molto agile, in un attimo scende giu in piega rapida senza per questo dare la sensazione di cadere dentro la curva, la dolcezza del motore poi accompagna molto bene quando si va tranquilli a spasso senza il coltello tra i denti. Poi è arrivato il momento di capire un pò meglio di che pasta è fatto il motore. Un gran bel pezzo di motore, giocare con le mappature poi ti permette di trovare sempre il giusto compromesso. La mappatura può essere cambiata in movimento, senza particolari acrobazie, una volta selezionato se rain, street o sport, l'unica altra cosa da fare è chiudere il gas per un paio di secondi (foto sotto a destra), dopo di che tutto è pronto con le nuove caratteristiche, e le differenze si sentono in maniera marcata sull'erogazione anche se in realtà non c'è un taglio della cavalleria, ma solo una diversa risposta al gas.

   

In modalità sport, la risposta al gas è istantanea, un bel calcio nel culo appena spalancato il gas e comincia una ripresa costante e corposa, ci si deve attaccare al manubrio. Alla soglia del limitatore di giri c'è la classica spia di avviso. Quello che ho notato, che a me non dispiace, è che questa spia avvisa con molto anticipo, non ho potuto verificare con precisione, ma forse gia 2000 giri prima del limitatore comincia a segnalare. Se si sfora e si arriva al limitatore, il motore comunque rimane tranquillo, non strattona, si sente che è alla fine di quel che può dare con qualche leggero ed educato colpo di tosse, cosa molto gradita personalmente dato che quando si viaggia nei pressi del limitatore, difficilmente si è sotto i 120km/h. Partendo dai bassi giri poi, non è raro vedere che il controllo trazione parte, anche se poi in realtà a me non sembravano situazioni in cui serviva, o forse il suo intervento è talmente ben calibrato che ci si accorge che sta lavorando solo dalla spia. Più di tanto non ho esagerato. Passando alla modalità street, si sente che la risposta cambia, è più pacata nei primi metri, ma giusto quel poco che serve per non impensierire, una volta saliti i giri i 95 cavalli vengono lasciati liberi di dare il massimo. Diciamo che il primo 20% del gas viene filtrato e reso più docile, può capitare ancora di vedere che il controllo di trazioni interviene, ma forse è più per le condizioni dell'asfalto che non per la potenza disponibile dai bassi giri. Passando poi in rain, almeno il primo 50% di gas viene filtrato e reso quasi alla scooter maniera. Occhio però che ad un certo punto, anche se molto in ritardo, la cavalleria viene fuori per intero.

   

Tornando poi ad andature più umane, anzi, proprio ad andature da fermo, in piedi sulla moto da fermo per capire quando gradisce il trattamento in ipotetiche situazioni da off dove serve equilibrio da fermo, e pestare bene sulle pedane, riecco che non sento un gran che di feeling, la moto sta li e lo fa, ma non è il suo ambiente, mi accorgo che come al solito poi ktm con il raggio di sterzata proprio non ce la fa a decidere quale sia la migliore soluzione. Apprezzo la possibilità di regolare la posizione delle leve freno e frizione in maniera fine, ma non è che migliori poi troppo la cosa. Devo ribadire che la posizione del manubrio però era veramente ridicola secondo me, troppo girato in basso, non escludo che proprio questo sia l'origine di tutto il mancato feeling durante la prova. La conferma della posizione anomala, ce l'ho avuta anche dal fatto che sentivo affaticata la muscolatura delle mani, sopratutto con le accelerazioni di cui è capace che richiedono che il manubrio sia ben stretto. 

   

La forcella è priva di qualsiasi regolazione, e forse è meglio cosi, quella posteriore è regolabile manualmente, generalmente è molto frenata sulle sospensioni, molto stradali, non affonda mai in frenata, anche pestando fino all'abs. Il cilindro posteriore non scalda, durante tutta la prova non ho avvertito il minimo calore, ma conta poco, a 17 gradi nanche il Tènèrè fa sentire il suo calore, e di calore ne fa. Tornando poi alla base per riportare la moto, mi sono concesso la botta da matto, e ho notato una cosa nel comportamento che non mi è piaciuta troppo, considerando le capacità che ha di arrivare ai 150km/h in pochissimi secondi. A parer mio tutta l'agilità che manifesta nel medio basso, forse complice anche l'avancorsa, lo si paga un pò in alto con una moto estremamente sensibile anche alle sole asperità longitudinali dell'asfalto. E' vero che il colpevole è facile che possa solamente essere stata una pressione delle gomme troppo bassa, ma a 150km/h cambiare corsia, attraversare la micro crepa sull'asfalto che in genere sta sotto le righe bianche, la giuntura tra una stesa d'asfalto e l'altro per intenderci, la si sente non poco con la moto che serpenteggia e accenna una fastidioso ondeggiamento. Capitato più volte e non solo per caso.

   

Per concludere, le considerazioni finali una volta rientrato alla base, valutare tutti i dati disponibili sul cruscotto. Ho azzerato tutte le statistiche prima del giro, e a fine giro ho rilevato il dato più importante, il consumo.... semplicemente immondo!!! è vero che l'ho strapazzata, ma fare poco più di 14km a litro.... mmmm..... a me pare troppo poco. Facendo un pieno in modalità rain penso che forse arrivare ai 19/20 sia una sofferenza. Qui sotto tutte le schermate e le modalità che sono accessibili dal cruscotto.

   

   

   

   

    

Poi posso confermare quello che ho gia sentito dire da altri, la posizione del cruscotto in determinate condizioni, riflette il sole direttamente negli occhi, è inguardabile, rimane stampata nella retina la luce del sole per i secondi successivi. non poco fastidioso. Per il resto poi non posso dire che la moto non sia una gran bella moto.... ma quella scritta "adventure" non c'entra una mazza, di adventure, intesa come enduro vero, non ci si fa più di tanto. Considerato poi uno scarico gigantesco che come tocca terra è il primo a riportare i danni, le plastiche idem, lo scarico che dalla testa passa proprio sotto la moto, esposto alle sassaiole o a qualsiasi altro rischio derivante dall'enduro.... eeee.... dire che è una moto da "adventure" ce ne vuole. Ci si toglie qualche sfizio di sicuro, giusto perchè deriva dalla maggiore che almeno ha una 21" davanti e ne copia gran parte, per il resto è una comoda stradale. Fa sicuramente rimpiangere il mitico 990, e, come sempre, questa è la mia personalissima visione della moto.

BMW GS 650 G Sertào in prova (vs Tènèrè)

Tènèrè 660 e bmw 650G Sertào; le ho studiate e confrontate in tutti i modi, e poi ho scelto il Tènèrè ancora prima di poter provare su strada anche la Sertào. La GS mi interessava molto per vari aspetti ma solamente in questi giorni sono riuscito a mettere le mani su una Sertào da provare su strada. Ammetto che qualche timore sul fatto che una volta provata la GS, qualche pentimento sul Tènèrè ci poteva stare. Le differenze tra le due moto non sono cosi abissali, anzi, si tratta solamente di sposare una scelta progettuale nel suo complesso, rispetto all’altra.

   

Una volta avviato il motore della GS, il sound allo scarico risulta fiacco e insignificante, alla pari di uno scooterone 250cc qualunque. Mi veniva un po’ da ridere ripensando invece alla goduria dei due terminali akrapovic che monto sul Tènèrè (opzionali a richiesta e omologati) che qualche volta a freddo sparano vere fucilate. Molto più coinvolgente durante la guida. La GS è più composta e anonima. Un punto a favore del Tènèrè per il mio modo di vedere.

   

Una volta infilato casco e guanti, ho cavalcato la moto e ho scoperto che togliere il cavalletto laterale non è cosi lineare come pensavo. La moto è inclinata da un lato in un modo quasi preoccupante. Se ci si trova su qualche terreno inclinato, c’è da fare due conti prima di lasciarla sul cavalletto. Tirarla su richiede una spinta decisa e insistente prima di riuscire a portarla in equilibrio sulle sole ruote. La sensazione che si ha poi la prima volta che la si lascia sul cavalletto, è quella di star per cadere appresso alla moto che scende lateralmente in modo molto evidente. Magari è solo questione di abitudine, paradossalmente il Tènèrè ha quasi il problema opposto con inclinazioni meno importanti e più facili da gestire ma che possono richiamare il problema contrario con un equilibrio precario verso il lato opposto del cavalletto.

   

Impugnato il manubrio cerco le regolazioni per la leva frizione e freno e mi ricordo l’anomalia bmw che decide di mettere la leva frizione regolabile, mentre quella freno è fissa. Mi sfugge proprio questa scelta… la frizione è via cavo, quindi di per se regolabile molto dal registro del cavo, aggiungere anche la regolazione sulla leva è un po’ ridondante ma è apprezzabile la finezza. Il problema è la leva freno che invece è idraulica, quindi priva di registri e di qualsiasi regolazione, cosi è e cosi rimane. Sarò io strano ma se proprio bmw vuole risparmiare non montando due leve regolabili era più logico lasciare la leva frizione fissa ma impostabile tramite registro sul cavo, e montare la leva regolabile sul freno ottenendo cosi una maggiore personalizzazione delle regolazioni su entrambe le leve. Altro punto a favore del Tènèrè che invece ha scelto la soluzione opposta a bmw lasciando quindi più margine di regolazione nel setup delle manopole. Dalle foto qui sotto si vede chiaramente come stanno le cose, le prime due foto sono della frizione, le altre del freno.

   

   

Su qualche rivista avevo letto che le pedane avevano uno spessore troppo risicato, infatti appena mi metto in movimento e provo la posizione in piedi capisco che avevano ragione. Sono veramente molto sottili. Sotto il piede fanno concentrare il peso in una zona piccola che forse a lungo andare nel fuoristrada potrebbe stancare. Altro punto a favore del Tènèrè che di serie ha pedane quasi di dimensione doppia. Nei primi chilometri di strada sulla Sertào, mi accorgo anche che ho la sensazione di avere le ginocchia sotto i gomiti, le pedane sono molto rialzate e il manubrio è in basso. Nel complesso la GS esce con un setup più stradale, turistica, ricercando una posizione più seduta. Il Tènèrè è all’opposto con una posizione comoda ma molto più enduristica. Nella guida in piedi la Yamaha è perfetta, pedane e manubrio sono dove ci si aspetta che siano per la massima comodità e facilità di guida per stature intorno al metro e ottanta. La GS è più scomoda nella guida in piedi costringendo a piegarsi in avanti sul manubrio che rimane più basso. Nelle foto qui sotto si può vedere anche che la Sertào ha la leva del cambio che non è pieghevole per agevolare le cadute, è invece rigida.A peggiorare la cosa c'è il fatto che subito dietro la leva del cambio c'è il tubo dello scarico. Allora: dovrebbe essere una moto anche da enduro, fa parte dell'enduro finire in qualche caduta più o meno sfigata, questa Sertào è come se non ne volesse sapere di sopportare la vita dura del fuori strada. Se dovesse capitare di cadere verso sinistra, non è cosi difficile piegare la leva del cambio che non è pieghevole. Subiro dietro c'è lo scarico che posso molto facilmente ammaccare o incastrarci contro la leva del cambio stessa. Mah....! per certi versi mancano proprio le basi per una moto che si spaccia anche per enduristica.

   

   

Per la leva del freno dietro la situazione è più sensata (foto qui in alto), anzi, forse meglio del Tènèrè in quando dietro la leva non c'è nessuna parte vitale della moto. Sul Tènèrè subito dietro la leva c'è il carter motore che però è coperto da un ulteriore protezione proprio sul punto critico dove potrebbe avvenire il contatto tra le parti in una eventuale caduta. Chi ha pensato il Tènèrè ha curato anche questi minimi dettagli per la vita dura dell'enduro. La distribuzione dei pesi è completamente diversa tra le due, baricentro mediamente alto per il Tènèrè e in basso per la Sertào. La GS sembra più veloce negli spostamenti di peso e la moto scende in piega rapida e leggera. Il Tènèrè è più massiccio ma non per questo rifiuta di scendere in piega o manifesta isterismi da maltrattamento in curva, rimane sempre sincera e presente. Ho una preferenza per la sensazione massiccia del Tènèrè su strada ma preferirei la leggerezza della Sertào nel fuoristrada. Penso che i 10kg di peso medio in meno e il baricentro più basso della GS, sono decisamente interessanti in ottica enduristica permettendo di infilarsi più alla leggera in eccessi hard un po’ più in là del Tènèrè. Il problema che si pone poi però è che la GS non può sopportare secondo me cadute di un certo tipo senza riportarne evidenti danni estetici. Le frecce sono le stesse per entrambe ma preferisco quelle del bmw più scure. Sono molto flessibili cosi come una vera enduro richiede.

   

   

Mentre procedo per la strada con la Sertào, voglio vedere quanta benzina c’è… ma… cerco su e giu per il cruscotto inutilmente fino a che mi ricordo che non posso sapere quanta benzina c’è! altra inspiegabile scelta di bmw di non mettere un indicatore ma solamente la spia della riserva. Secondo loro basta regolarsi probabilmente con le medie dei km parziali che in genere si percorrono per avere un’idea approssimativa di quanto si sta consumando. Diciamo che ci si può riuscire a farsi un’idea dopo qualche tempo ma se poi decido di fare 100km di fuoristrada misto, tra prima, seconda, massimo terza marcia, sballo completamente le medie dei consumi rischiando di entrare in riserva 50km prima di quanto mi aspetto, e magari mentre sono tra le montagne. Ma dai… Come si fa…! Dieci punti a favore del Tènèrè che porta 23 litri con indicatore livello, spia riserva e terzo parziale che si avvia all’inizio della riserva. Con il Tènèrè ci ho fatto il pieno, sono partito da Roma sud fino a Civitavecchia, fatto la vecchia ferrovia, fatto tratto off semi impegnativo di circa 15km tutti in prima sfrizionati, rare vole in seconda, altri 60km circa di sterrato facile, e poi ci sono tornato a casa senza mai vedere un benzinaio. Circa 350km impegnati senza preoccupazioni e con tutte le informazioni esatte disponibili.

   

Dopo qualche altro km di strada sul GS, decido di stuzzicare un po’ il motore, la parte più importante che temevo di più nel confronto. Mi accorgo che con troppa facilità mi capita di prendere qualche folle. Le marce sono eccessivamente distanziate tra loro, si deve agire con decisione per completare tutta la corsa richiesta dalla leva per cambiare marcia. Con il tempo magari non ci si fa più caso ma è una caratteristica che a mio parere rende il cambio impreciso e lento. Cerco sul cruscotto il contagiri per valutare il comportamento del motore ma mi accorgo che mi devo letteralmente concentrare per leggere i numeri che sono microscopici, poco visibili, e la barra a cristalli liquidi non facilita la lettura con rettangolini progressivi che forse non arrivano al millimetro di spessore. Per leggere quel grafico in corsa, devo prendere la mira con lo sguardo al numerino microscopico e riuscire a capire cosa sto guardando perché il grafico è rapidissimo a cambiare indicazione, praticamente mi faccio chissà quanti metri senza guardare la strada davanti perché costretto a perdere tempo a cercare quello che mi serve. Altro punto a favore del Tènèrè, secondo me, perchè ha un contagiri analogico chiarissimo da leggere in un attimo, in una posizione rialzata che permette di intravedere la strada che si percorre con la coda dell’occhio. Forse anche qui con un po’ di abitudine ci si potrebbe fare l’occhio al contagiri della GS ma richiede del tempo di sicuro.

   

Mentre procedo nel giro stradale, trovo qualche tratto di strada dove poter esagerare un po’. La prima sensazione che ho è che il motore sia meno esplosivo del Tènèrè. Stiamo parlando di solo 48 cavalli per le due moto, niente di esagerato ma la percezione che ho avuto sul GS è di un motore più dolce ai bassi. Provo quindi ad allungare con accelerazioni più decise e scopro che agli alti regimi esce fuori tutta la rabbia della moto. Un allungo pieno e consistente che quando pensi sia finito verso i 6000 giri, improvvisamente riesce invece a spingere ancora più forte fino al limitatore. Molto molto positivo. Un motore che in basso rimane tranquillo, e che sprigiona tutto in alto. Viene confermato quello che avevo scritto in questo articolo basandomi solo sui numeri dichiarati, dove rilevavo che il Tènèrè scaricava tutti i suoi cavalli già a 6000 giri, mentre la GS deve salire a 6500 giri.

   

Prestazioni simili con caratteri molto diversi. Il Tènèrè non vede l’ora di essere spinto e te lo fa capire con qualche effetto on/off nel traffico se non si è più che delicati con il gas, la GS è più tranquilla e meno sofferente al traffico con limitatissimo on/off. (Aggiornamento 21/1/2013: sotto il punto di vista delle vibrazioni e della risposta al gas da on off  del Tènèrè, mi devo un pò ricredere, al tagliando dei 20.000km ho segnalato all'officina una certa scarburazione del motore, e loro mi hanno resettato il TPS, Throttle position sensor. Il TPS legge la posizione del gas, e, insieme a tutti gli altri sensori, contribuisce a far fare la carburazione alla centralina. Dopo questo reset del TPS la moto è completamente cambiata, molto docile al gas e piena come sempre se si apre. Meno scorbutico, meno vibrazioni a bassi giri e marce alte, molto più simile al comfort del GS) Piacevole sensazione. L’ attenzione alla facilità di guida e comfort che bmw a voluto impostare alla Sertào è confermata anche dal fatto che praticamente a qualsiasi regime il motore vibra pochissimo rispetto al Tènèrè. Anche cercando l’eccesso costringendo la moto a viaggiare in quarta o quinta marcia a 30/40 km/h, dove palesemente soffre la velocità bassa, si sente che il motore è strozzato, in affanno e chiede pietà ma le vibrazioni non sono mai invadenti e non si sentono strattoni fastidiosi. Andatura sofferente si, ma sempre lineare e comfort assicurato. Il Tènèrè sotto questo punto di vista è un po’ più permaloso… non esiste tenerlo in quinta a tipo 60/70 km/h, tira calci a non finire, non sopporta giri motore troppo bassi, vuole sempre la marcia giusta perché in fondo vuole sempre essere pronto a spingere nel modo giusto. Caratteri completamente opposti.

   

Mi resta difficile immaginare come l’impostazione scelta da bmw per il motore possa risultare in uscite enduristiche.Probabilmente aiuta a non andare in difficoltà evitando di ritrovandosi una moto nervosa, però mi fa pensare a possibili spegnimenti del motore che non comunica come dovrebbe le sue reali esigenze per rispondere sempre pronto al gas nelle mulattiere impestate. Nel complesso ho avuto l’impressione che la GS tira un pelino più del Tènèrè quando decide di scaricare tutti i cavalli a terra, è una sensazione, magari invece è solo questione di carattere diverso del motore dato che ai numeri sono comunque motori quasi identici. Con sorpresa ho poi scoperto che la Sertào, pur con un cupolino più basso del Tènèrè, riesce a creare meno turbolenze intorno al casco. Sembra che bmw abbia privilegiato il comfort generale sacrificando magari qualcosa nell’ambito fuoristradistico.

   

Non ho potuto sollecitare più di tanto le sospensioni dato che ho girato su asfalto, ho cercato di prendere tutte le sconnessioni possibili in velocità avendo la sensazione di reazioni mediamente più franate nel ritorno delle sospensioni rispetto al Tènèrè. Forse un po’ rigida davanti per il fuoristrada rischiando qualche accenno nervoso per questo ma potrei sbagliare. La questione però è che la Sertào rende possibile la sola regolazione della sospensione posteriore, mentre il Tènèrè permette di regolare in compressione sia la forcella che il mono posteriore. Non è una cosa da poco, punto a favore per il Tènèrè che mi lascia più scelta di setup.

   

   

   

   

Per i freni c’è da segnalare che la GS monta l’ABS e un disco solo all’anteriore. Yamaha stranamente decide di non commercializzare la versione con ABS in europa. Ho letto su riviste specializzate che le prestazioni di questo ABS bmw non sono molto rassicuranti con valori che allungano la frenata a pari velocità fino a ben 3 metri. Mi pare un pò strano ma effettivamente durante il giro mi sono accorto che è un po’ invasivo l’ABS. Quasi fastidioso al posteriore. Non è raro sentirlo intervenire sullo sconnesso e rimanere li in funzione anche quando oramai non serve più, allungando cosi poi effettivamente gli spazi di franata più di quel che serve. Confrontandolo con l’ABS del’ SWT 400 honda è decisamente poco convincente. Sull’ SWT quando l’ABS interviene, è palese che fa grandi cose mantenendo un livello di frenata quasi sempre sopra le aspettative, e soprattutto al di sotto dei 10 km/h smette di funzionare, non serve più! Non sono sicuro che la GS faccia lo stesso…

   

Altra anomalia bmw, secondo il mio punto di vista, è quel becco mobile davanti che non si sa a cosa serva, se da parafango o da ammennicolo estetico. Di sicuro c’è solo il fatto che nel fuoristrada è la prima cosa che rischia di sfracellarsi da qualche parte. Come dicevo prima, hanno scelto di rinunciare a peculiarità fuoristradistiche privilegiando comfort ed estetica. È una scelta diversa che non vuol dire che sia sbagliata.

   

Una volta finito la prova mi sono accorto di un problema. È bastato un giro di soli 30 minuti misto tra traffico e allunghi per ritrovarmi praticamente tra le gambe sudato e umido dal calore del motore. È anomala la cosa perché non posso dire di aver sofferto il calore del motore mentre andavo, un normale calore nel traffico distribuito omogeneamente subito sotto la sella e tra le gambe. Di fatto però se giravo altri 30 minuti facevo le lumache nelle mutande. Sul Tènèrè non mi capita mai una cosa del genere, anche dopo un ora di traffico si sente solo un calore assurdo nella parte sinistra in corrispondenza del collettore dello scarico, molto fastidioso, ma probabilmente tutto il resto del motore dissipa meglio e più rapidamente il calore e non si fa la sauna sulla sella tra le gambe. Magari è solo un mio problema, escludendo questo infatti direi che anche in questo bmw è riuscita ad ottenere più comfort evitando concentrazioni di calore anomale come sul Tènèrè. Per finire direi che le idee che mi ero fatto su questa Sertào sono state confermate per il 90%. Posso ritenermi soddisfatto di aver scelto una moto che invece privilegia peculiarità fuoristradistiche e dettagli più in linea con il mio modo di vedere. Questo è solo il mio punto di vista che non è detto che sia condiviso, anzi, se non si è appassionati di enduro probabilmente tutti i  dettagli che io ho inquadrato come difetti diventano invece pregi. E' questione di scelte....

KTM 690R in prova

Dopo aver provato la versione stradale del KTM 690, ho potuto provare anche la versione enduristica su uno sterrato con varie possibilità di terreno. Prima di salire in sella pensavo che la moto sarebbe stata un po’ complicata da capire, in particolar modo sul motore memore della versione stradale che non ne voleva sapere di stare su due ruote… ad ogni accelerazione c’era da preoccuparsi di dosare bene il gas per non impennare. Un motore cosi nervoso su un enduro, diciamo per un uso amatoriale, può essere fastidioso.

   

Salgo in moto, la inclino per togliere il cavalletto e mi accorgo che c’è un certo peso da gestire, dichiarati 142kg a secco. Mi dico allora che c’è da stare attendi con un motore esuberante e un peso da non sottovalutare. Avvio il motore, e il sound non fa pensare ad un 690cc, suona molto più profondo e corposo il Tènèrè 660. Prendo un po’ le misure con il manubrio, leve e pedane e parto per fare il giro. La sensazione di non essere su una moto sopra i 600cc continua, è snella e piccola tra le gambe, ricorda molto da vicino la mi EXC250, il motore risponde tranquillo e probabilmente la mappatura media impostata per il giro fa la differenza rispetto alla versione stradale che provai a suo tempo.

   

Comincia a piacermi la cosa, assaggio un po’ si più il motore con un po’ di gas deciso e la moto risponde pronta scavando il terreno. Un’accelerazione docile per i primi metri che poi diventa sempre più importante e corposa tanto che poi rinuncio all’allungo perché mi sento sparato via in avanti più di quel che pensavo. Continuo a studiare la moto passando alla guida in piedi. Perfetta! Le differenze tra lei e la 250EXC sono quasi nulle per quanto riguarda la posizione di guida e la comunicatività della moto. Sento subito una buona collaborazione da parte della moto e decido quindi di provare qualche rampa e dosso un po’ più impegnato. Ottima risposta, comincio a dimenticare di avere sotto un 690cc da più di 60 cavalli che risponde preciso senza prendere iniziative nervose.

   

Allungo sul gas quel tanto che basta per divertirsi in lunghe derapate solleticando appena appena il motore che potrebbe invece spaccare il terreno di potenza. Sono completamente conquistato e capisco che questa è la moto totale per l’enduro, la voglio! Totale perché il motore ti permette di partire dal box di casa, fare trasferimenti di un certo chilometraggio e poi farti infilare su tracce in fuoristrada di ogni tipo, fino all’hard puro, a lei poco importa dove la porti, il problema è il tuo se ne sei capace. Questo nella stagione estiva, perché in inverno la vita si farà decisamente più dura, non esiste la minima protezione aerodinamica. Secondo me è una moto che è all’opposto del Tènèrè, cioè pensata per un 70/80% off e 20/30% stradale, il Tènèrè è 20/30% off e 70/80% stradale.

   

Continuando il giro mi concedo anche qualche salto sulle stesse rampe che in genere faccio con la mia 250, e continuo ad innamorarmi della risposta non troppo distante dall’EXC, maneggevole con un motore che ti permette di guidare alla velocità del pensiero, senza mai doverti preoccupare troppo di gestire il cambio su mulattiere bastarde come può capitare invece sul 250 costringendoti al cambio marcia, seconda prima, per tirare fuori più spinta allo scendere della velocità. Sul 690 vai in prima e basta, ti da un allungo sufficiente a non doverti preoccupare di cercare altre marce sia a basse velocità, sia quando la velocità di percorrenza della mulattiera cresce. Dai gas e trovi sempre quello che serve.

   

La pecca c’è però, ed è sempre la stessa che ritrovo su molte moto KTM, il raggio di sterzata è ridicolo, può metterti in difficoltà… non riesco proprio a capire questo tipo di scelta… l’unico problema che ho trovato è questo. In manovre millimetriche quasi da fermo è un problema, ti impedisce di cercare il giusto equilibrio. Veramente un peccato ma nel complesso la moto merita veramente perché quei 142kg di peso si faranno sentire molto raramente e solo in condizioni estreme, per il resto hai tutto a disposizione sotto la manopola del gas. Mio modesto parere.

 

Commenti  

0# Nicola 2015-01-11 00:35
Bella prova.. concordo su tutto anche sul ridicolo ANGOLO DI STERZATA; anche usandola tutti i giorni in città si sente, ero li anche per imparare a farla girare col motore...
Altro difetto per me grave, ma tu non potevi saperlo (si scopre, nel mio caso, solo dopo aver ritirato la moto) è il precarico del mono che si può modificare solo SMONTANDOLO, e questo, per una moto che ha la doppia omologazione (enduro/motard) e ti permette di portare un passeggero, a mio modesto parere è una fregatura.
Attendo la prossima prova;-)
 
0# Nicola 2015-01-11 00:36
PS: la cilindrata della moto è 654cc e il peso a secco 138kg..;-)
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0# paolo.f 2015-01-11 00:37
Grazie delle precisazioni...:-)e del dettaglio sulla regolazione del mono, che in effetti è una bella rogna perchè penso che una regolazione media che possa andare bene più o meno per le due modalità non esiste... persi in un bicchiere d'acqua come per l'angolo di sterzata.

Grazie ancora...

BMW HP2 in prova (soft...)

Oggi ho avuto la fortuna di provare un vero cavallo di razza che non è per tutti i manici… tanto meno per me e la mia esperienza che non mi fa un pilota ma solo uno dei tanti che si dedica all’enduro. Si tratta della BMW HP2. A valutare un po’ i numeri di questa moto si scopre che pesa 175Kg per 105 cavalli con un rapporto peso potenza di 1 cavallo ogni 1,6Kg di ferro della moto.

   

Un rapporto che decisamente non è da sottovalutare. Osservando nei dettagli la moto, noto che non ci sono di serie le pedane per il passeggero, e per di più sul libretto è indicato che non è omologata per due posti. È stata pensata per far le cose sul serio non come le altre bmw della serie GS dove le pedane del passeggero sono saldate al telaio e infarcite di ricami estetici poco inerenti all’enduro e alle cadute. Forcella a steli rovesciati da 45mm completamente regolabilecon un’escursione di ben 270mm e ruota da 21. Di questa forcella in giro nei forum ne ho lette un pò di storie sulla sua probabile poca efficienza ma non posso esprimermi in merito... lascio la parola a chi ne sa di più nello spazio dei commenti. Anzi, per onestà linko un forum dove qualcuno si è sganasciato di risate sulla mia definizione di "completamente regolabile", e probabilmente con ragione usando magari questa moto tutti i giorni, o in situzaioni più impegnative.

   

La sospensione posteriore di questa HP che ho provato non è quella originale, che a detta del proprietario manifesta una certa fragilità… quella originale è pneumatica e permette molte regolazioni fino a poter modificare l’altezza da terra, e quindi l’avancorsa della forcella modificando la risposta dinamica. Per questa regolazione si è aiutati da un comodo indicatore a bolla fissato al telaio a misurare la variazione dell’assetto del telaio. Avendo provato in passato il GS1200, pensavo che una volta in sella mi sarei ritrovato a dover combattere con una certa stazza e un serbatoio invadente a complicare la guida ma in realtà la situazione è molto diversa.

   

Si sente che c’è una certa stazza ma il serbatoio è ridotto ai minimi termini, soli 13 litri che la rendono decisamente più snella e gestibile, anche psicologicamente mette meno soggezione. La posizione del manubrio è come deve essere per un enduro, al posto giusto almeno per me che sono 1,80m. Avviando il motore l’effetto di rotazione dell’albero motore si fa sentire molto più marcato che sulla GS1200 (forse per il minor peso generale della moto) spostando verso destra la moto. In movimento il sound del motore fa capire che c’è tanto da scaricare a terra, non fa sentire l’effetto on off sotto il gas rimanendo sempre modulabile. La frizione risponde in maniera chiara e nelle manovre di precisione quasi da fermi, basta solamente rilasciarla senza nemmeno dare gas tanto è pieno il motore per gestire i necessari spostamenti per cercare l'equilibrio.

   

Coma gia detto la posizione di guida è perfetta, da vera enduro, guidarla in piedi è un piacere, comoda, le pedane al posto giusto, pronta a rispondere ai comandi. Il peso è ben distribuito e non è invadente, è molto più bilanciata del Tènèrè che spinge molto durante i trasferimenti di peso, questa è molto più contenuta, merito forse di un baricentro più basso. Si riesce addirittura a stare fermi sul posto come su un trial senza troppi sacrifici. Il problema viene fuori quando ci si deve misurare anche con il motore. Infinito, se si accelera gradualmente ti spara via e in pochissimo tempo le velocità si fanno serie, e serve il vero manico per tenerla. Se si spalanca il gas parte in derapata e poco dopo arriva un vero e proprio spintone da dietro accelerando senza fine che ti riporta via di nuovo a velocità serie. In questa moto, bmw non ha previsto alcun accessorio o aiuto elettronico, quindi tutto motore disponibile e freni lasciati liberi al pilota. Su sterrato il freno davanti ha una modulabilità molto breve, forse troppo, il posteriore mi è sembrato ben tarato, blocca quando serve e la leva sotto il piede si riesce a manovrare e trovare abbastanza facilmente diversamente da come ho letto e sentito dire. Avrei dovuto girarci per almeno una mezz’ora di continuo per capirla più a fondo, quello che mi è stato chiaro fin da subito però è che si tratta di una moto abbastanza docile se non la si stuzzica troppo ma non è da prendere alla leggera. Con questa ci serve coraggio e manico serio per tirarla, guai a prenderla alla leggera, ti si rivolterebbe contro come un cane rabbioso.

husqvarna nuda 900R in prova

Dopo tanto tempo torno a provare una moto un po’ fuori dal mio modo di vivere le due ruote che è molto più fuoristradistico. La curiosità era tanta vista la derivazione del motore BMW (già provato nelle versioni 650F e 800) e dal fatto che moto husqvarna non ne ho mai orovate, neanche in off. Una rapida valutazione ai valori dichiarati dalla casa madre la inquadrano bene e mettono qualche pensiero: il rapporto peso potenza è di 174kg per 105 cavalli…. per me il rapporto più spinto mai provato, si ha a disposizione 1 cavallo ogni 1,6kg di ferro della moto! Lo ammetto, mentre ammiravo la moto sul cavalletto ero parecchio in soggezione.

    

A complicare il primo approccio c’è stato anche il fatto che la stessa moto su cui stavo per salire, qualche giorno prima aveva mietuto la sua prima vittima riportando ancora qualche cicatrice dell’accaduto (visibile dalle foto qui sotto). Il tipo in questione s’è rotto un piede, distrutto leva, comandi frizione e specchietto, piegato pedalina passeggero, ammaccato e quasi bucato lo scarico e rigato per bene le carene. Valutate queste cose mi sono detto: “vabbè… mi vado a fare una passeggiata turistica piano piano che non è aria di fare i fighetti….”

    

Il motore:

Come già detto si tratta dello stesso motore BMW 800 rivisto notevolmente e aumentato nella cilindrata fino a 989(100cc in più) con un nuovo albero motore che porta l’angolo di compensazione da 0 a 315 gradi. Questa variazione è quella che, secondo me, fa il vero carattere della moto nella risposta al gas. Il serbatoio porta solo 13 litri, un po’ pochini ma la moto non è pensata propriamente per lunghe percorrenze. Viene dichiarata con percorrenze di circa 20km/l ma più realistico credo sia  tra i 15 e massimo i 20 in condizioni molto favorevoli. Il cambio è a 6 marce con il comodo indicatore della relativa marcia in uso sul cruscotto. I rapporti sono molto ravvicinati, a occhio ogni cambio marcia scala sul contagiri tra 500 e 800 giri motore: ho visto che porta notevoli vantaggi nella guida allegra facendo raramente rimpiangere l’assenza di una frizione antisaltellamento se non in staccate veramente tirate. Nelle foto qui sotto a sinistra il motore della GS800 e a destra l'husqvarna dove si vedono le somiglianze nel monoblocco inferiore che è lo stesso.

    

In movimento:

Il motore ha un bel sound, molto diverso da quello di origine BMW 800, ed è anche discretamente educato da non disturbare il vicinato. Una volta in sella ci si accorge di trovarsi su un  mezzo che è tutto un muscolo, un nervo teso pronto alla battaglia. Copertura e protettività dal vento inesistente. Già alla partenza trovo una frizione molto curata, morbida e ben dosata per essere usata con due dita (con la regolazione sulla leva). Dopo aver percorso i primi metri mi accorgo che tutti i timori reverenziali che avevo si calmano e scopro che il maggior pregio di questa moto è quella di un vero cavallo di razza addomesticato se non lo si va a stuzzicare.

    

Una risposta al gas estremamente morbida e tranquilla, una frizione morbida via cavo e rapida ed una notevole elasticità del motore in tutte le marce. Anche in sesta a 50km/h si spalanca il gas e in poco tempo il motore riesce a scatenare tutti i 105cv. La vera sorpresa è scoprire che nel traffico si viaggia con estrema facilità non si percepisce l’esuberanza dei 105 cavalli e sono completamente assenti gli effetti "on-off" se non quando si vanno a cercare veramente. Un bellissimo motore addomesticato a dovere, a mio parere molto più curato dell’800 BMW di origine, che ricordo essere meno morbido sul gas scoprendo più facilmente effetti "on-off".

    

Cerco di assaporare anche i freni e mi è chiaro subito perché questa moto abbia già fatto la sua prima vittima: una potenza spropositata! Pinzando appena si sente già un vero e proprio colpo sulla forcella che cerca di reagire con la sua rigidità trasferendo tutta la sensibilità della ruota alla manopole del manubrio. Con questi freni si scherza meno che con il motore. Incredibilmente è anche estremamente facile la classica manovra che faccio su ogni moto che provo, cioè cercare di rimanere fermo in equilibrio sul posto a mò di trial per valutare la dinamica del baricentro e la facilità di gestione freni-frizione su movimenti millimetrici: la moto è pienamente a suo agio anche in questa situazione riuscendo più di una vola nella manovra.

    

    

Dopo aver preso confidenza e misurato un po’ nel suo carattere il mezzo, decido di uscire dalla "modalità passeggiata" che mi ero ripromesso di fare e tiro un po’. Memore della prova della motard ktm 690 smc (più o meno stessa categoria di questa con meno cavalli) in cui era un problema non andare su una ruota (!), decido di misurare la 900R piano piano... Penso che 105 cavalli siano sufficienti per far andare a candela la moto di solo gas se non ci si misura un pò. Ai primi allunghi trovo una risposta al gas molto precisa e dinamica. Tirare la prima e poi infilare la seconda fino a circa 7000 giri e in un attimo si è a 100-110km/h senza accennare ad impennate anomale. Notevole… Tiro ancora di più la prima e scopro che se non le si chiede di andare su una ruota non lo fa, estremamente addomesticata e neutra. Ammetto che potrei non essere stato abbastanza audace sul gas per far incaxxare la moto fino in fondo ma c’ho famiglia e sono cosciente dei miei limiti, secondo me una certa cattiveria c'era e la moto è rimasta neutra e docile in attesa di ordini ben precisi su cosa si vuole o non vuole fare. Spettacolare!

    

Sospensioni:

Ottimo anche il reparto sospensioni che permette regolazioni a volontà per trovare un buon setup sportivo, esottolineo sportivo perché di comodità ce n’è ben poca. So quanto vale questa finezza per chi sa cercare il proprio setup e sa come intervenire: sul ktm exc dove ho altrettante regolazioni, anzi qualcuna in più per la verità anche nella parte inferiore dello stelo che questa non ha (foto qui sotto a destra), ho scoperto che anche due soli click sulle forcelle cambiano la risposta migliorando non di poco la situazione. La forcella è da 48 up side down con regolazione freno idraulico in compressione ed estensione e precarico meccanico sulla molla.

    

Dietro un forcellone con attacco diretto tra sospensione e forcellone stesso su un ammortizzatore ohlins con regolazione su freno idraulico in compressione ed estensione e regolazione del precarico molla e regolazione sulla lunghezza su un range di 10mmLe escursioni sono notevoli, quasi da enduro con 210mm e 180mm. I freni sono due davanti da 320mm con una potenza spropositata con cui si deve familiarizzare un pò, dietro singolo disco da 265mm ben dosabile.

    

L’estetica è soggettiva… personalmente penso che quel faro è un vero esperimento genetico mal riuscito, sarei curioso di vederne l’effettiva efficacia, il resto invece è ben riuscito, va fuori dagli schemi quel tanto che basta per essere una nuova visione della categoria. Il lato funzionale è però completamente assoggettato all’estetica ricercata, portando la copertura aerodinamica praticamente a zero: sui 100km/h si comincia già a sentire la pressione dell’aria sul petto. La vedo male su un lungo viaggio. Per concludere direi che estetica a parte è una moto che merita, soprattutto per il carattere estremamente ammaestrato e neutro. Il motore è meglio riuscito dell’originale BMW da cui deriva che non sfigurerebbe affatto sulla GS800, magari con un'inedita GS900 per dar battaglia al KTM 990 su due fronti, dall’alto con il GS1200 e dal basso con un bel GS900.

    

    

    

 

Commenti  

0# Gianvito 2015-01-10 21:04
( Faro anteriore non molto riuscito ma come dici anche tu .....i kit xenon aiuta, soprattutto a non sottolineare la sua forma ;) )
Una sola domanda ....... Se io volessi prendere questa opera d' arte come prima moto ????
Mi daresti del pazzo ?
Pensa ad una prima esperienza e se riesci dammi dei pro e dei contro ;)
Ottima recensione :)
 
0# paolo.f 2015-01-10 21:05
Ciao... scusa se ti rispondo cosi in ritardo ma il plugin del sito per i commenti non mi segnala sempre i messaggi nuovi...
Comunque, come prima moto qualche pensierino tendente al "pazzo" mi viene. Nella prova avrai letto che la moto qualche giorno prima aveva fatto una vittima, è molto probabile che quella vittima era alle prime armi, e se non lo era puoi immaginare che la moto va presa con molta attenzione.
Quello che più mi da da pensare non è tanto il motore che di per se che è molto molto addomesticato, quanto per i freni che non sono assolutamente da principiante, è più facile che ti stendano per terra i freni che non il motore...
Quello che ti posso consigliare è di non prenderla assolutamente alla leggera e cerca e chiedi a BMW che te la faccia provare per chiarirti per bene le idee.
 
0# gianvito 2015-01-10 21:06
Grazie per il tuo consiglio ... è una moto molto particolare so che iniziare con una 900 nn è il massimo ma ...non mi andava di salire per gradi ...voglio prima fare molta pratica con questa a basse velocità' birilli e altro per capire come si comporta ...freni compresi ...mi farò una bella scuola guida intensa io e la moto e solo quando mi sentirò in grado di andare su strada veramente lo farò infatti .... ( per andare su strada veramente parlo di stop semafori e altro in città il resto aspetterà')